Ogni cambiamento di luogo diventa una delizia.
Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto.
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
Non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
Un grande amore si permette delle deroghe al buon senso.
Nessuno può elargire benefici con tanta avvedutezza da non ingannarsi di frequente: cadano pure nel vuoto, purché qualche volta non vadano perduti.
Un luogo non e' mai solo 'quel' luogo: quel luogo siamo un po' anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.
Qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione.
Il sole non è mai così bello quanto nel giorno che ci si mette in cammino.
Anassimandro di Mileto, discepolo di Talete, per primo ardì disegnare su una carta la terra abitata: dopo di lui Ecateo di Mileto, viaggiatore instancabile, la perfezionò sì da farne un'opera mirabile.
Questa sì che era vita: girare, fermarsi e poi proseguire, sempre seguendo il nastro bianco che si snodava lungo la costa sinuosa, liberandosi di ogni tensione, una sigaretta dopo l'altra, e cercando invano delle risposte nell'enigmatico cielo del deserto.
Allontanarsi dal proprio ambiente lavorativo è, in un certo senso, allontanarsi da se stessi; e questo è spesso il vantaggio principale di viaggiare e cambiare.
La mappa non è il territorio.Il menù non è il pranzo.Lo spartito non è la musica.
Sta viaggiando: è entrato in quel misterioso gerundio dell'anima che è l'eterno presente del viaggio.
Ho fatto l'attore per venticinque anni, sempre con la valigia in mano tra un palco teatrale e il set di un film.
I turisti non sanno dove sono stati. Il viaggiatore non sa dove sta andando.