Morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Curan la fama i più, pochi l'onore.
È grande chi usa vasellami di argilla come se fossero di argento, ma non lo è meno chi usa l'argento come se fosse argilla; solo i deboli non sono in grado di reggere la ricchezza.
La virtù diffonde i suoi effetti anche da lontano e stando nascosta.
Chi è impreparato, teme anche le piccolezze.
L'arciere non deve colpire il bersaglio di quando in quando, ma deve sbagliare solo di quando in quando; non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
La pallida morte batte ugualmente al tugurio del povero come al castello dei re.
In viva morte morta vita vivo!
È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
Ogni qualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
Tutti dicono "Che disgrazia dover morire": strana lagnanza da parte di gente che ha dovuto vivere.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
È tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte.
Essere immortale è cosa da poco, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte.