In ogni addio c'è un'immagine della morte.
Non nego che le donne siano stupide; Dio Onnipotente le ha fatte per vivere insieme agli uomini.
La vita si misura dalla rapidità del cambiamento, dalla successione delle influenze che modificano l'essere.
Ci sono molte vittorie peggiori di una sconfitta.
L'importante lavoro di mandare avanti il mondo non aspetta di essere fatto dagli uomini perfetti.
Le donne più felici, come le nazioni più felici, non hanno storia.
Il richiamo della morte è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione.
È cosa egregia imparare a morire.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
La morte non deve essere temuta da coloro che vivono con saggezza.
A me la morte fa una gran paura, si lasciano troppi sorrisi, troppe mani, troppi occhi.
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Se la fama giunge solo dopo la morte, che essa aspetti pure!
Se ci siamo noi la morte non c'è, quando noi non ci siamo più non c'è più neanche la morte.