I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
Un viaggio è incompiuto se ci si ferma a mezza strada o prima del punto stabilito; la vita non è incompiuta, se è virtuosa.
Ogni giorno deve essere organizzato come se fosse l'ultimo e concludesse la nostra vita.
Chi è dappertutto, non è da nessuna parte.
Custodire la propria gloria è difficil cosa.
Non fa differenza tra desiderare e avere.
Il vizio esisterà finché esisteranno gli uomini.
Nei Paesi borghesi come in terra comunista l'"evasione dalla realtà" è deplorata in quanto vizio solitario, perversione debilitante e abietta. Tale "evasione" è la fugace visione di splendori perduti e la probabilità di un verdetto implacabile sulla società attuale.
Se il vostro scopo non è quello di creare virtù eroiche, ma abitudini tranquille; se preferite i vizi ai delitti allora livellate le condizioni e costituite il governo della democrazia.
Non c'è vizio che non trovi appoggio compiacente nell'alta società.
La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
Non possiamo tollerare né i nostri vizi tradizionali né i loro rimedi.
Ma ne li vizi abominandi e brutti non pur gli altri adeguò, ma passò tutti.
Non sono l'apostolo del vizio, ma qualunque nobile dolore desta un'eco nel mio cuore.
Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.
Quel che è delitto fra la moltitudine è soltanto un vizio fra i pochi.