Attraverso le asperità, alle stelle.
C'è niente di più stolto del pensiero di quegli uomini, che si piccano di essere previdenti? Le loro occupazioni sono più laboriose: per poter vivere meglio, organizzano la vita a spese della vita.
Nessuno si preoccupa di vivere bene, ma di vivere a lungo.
I precetti sono come i semi: danno grossi risultati, eppure sono piccola cosa.
La condizione dell'uomo poggia su buone basi: nessuno è infelice se non per sua colpa. Ti piace vivere? Vivi; se no, puoi tornare da dove sei venuto.
I desideri naturali hanno limiti ben definiti, quelli nati da una falsa opinione non ne hanno: il falso non ha confini.
La vera difficoltà dell'uomo non è di godere i lampioni o i panorami, non di godere i denti-di-leone o le braciole, ma di godere il godimento, di mantenersi capace di farsi piacere ciò che gli piace.
Le nostre difficoltà quotidiane celano abissi, non sono altro che la punta di un enorme iceberg.
Il difficile non è raggiungere qualcosa, è liberarsi dalla condizione in cui si è.
È più che impossibile, è difficile.
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili.
Quel che hanno di più difficile i periodi difficili della vita è che essi si ripetono.
Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra i due punti, può essere una linea curva.
Chi non sopporta una croce non merita una corona.
Più difficile fare una cosa che parlarne? Per nulla. Questo è un volgare errore della massa. È molto, molto più difficile parlare di una cosa che farla.