Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.
Non può essere conosciuto nessuno se non per amicizia.
Roma ha parlato, la causa è finita.
Tutte le Scritture sono state scritte per questo: perché l'uomo capisse quanto Dio lo ama e, capendolo, s'infiammasse d'amore verso di lui.
Fra l'ultimo nostro respiro e l'inferno, c'è tutto l'oceano della misericordia di Dio.
Le viziose abitudini sono altrettante catene che ritengono l'uomo in una misera schiavitù. Guardisi dal contrarne veruna chi vuol conservare intera la sua libertà.
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
Nessuno osa dire addio alle proprie abitudini. Più di un suicida s'è fermato sulle soglie della morte pensando al caffè dove andava a giocare tutte le sere la sua partita a domino.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.
Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene.