Si cambia più facilmente religione che caffè.
Meglio sprecare la giovinezza che non farne niente del tutto.
Il medico esercita su di me un doppio effetto dal quale non so difendermi: mi spaventa e non mi rassicura. Se mi dice: "Lei ha la tal malattia", gli credo. Se mi dice: "La guarirò", non gli credo più.
È necessario che i cani e i gatti siano i padroni dei loro padroni, perché talvolta coloro che hanno delle bestie sono davvero più bestie di loro.
Diciamo le cose come stanno: è bello avere del denaro anzitutto per gli agi che procura, e più ancora per l'impressione di sicurezza con cui ci libera da ogni imbarazzo e ci tranquillizza.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.
L'abitudine è, fra tutte le piante umane, quella che ha meno bisogno di un suolo nutritivo per vivere e la prima a spuntare sulla roccia apparentemente più desolata.
L'abitudine viene spesso scambiata per amore.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
Niente ha bisogno d'esser modificato quanto le abitudini degli altri.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.