Il linguaggio è la veste del pensiero.
La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia.
I due poteri più coinvolgenti di uno scrittore sono di rendere familiari le cose nuove, e nuove le cose familiari.
Una canna da pesca è un bastone che ha un verme a un'estremità e un idiota a quell'altra.
Nessuno che non fosse uno stupido ha mai scritto per ragioni diverse che per far quattrini.
È meglio soffrire il torto che commetterlo, e rende più felici essere qualche volta ingannati che non avere fiducia.
Un linguaggio è un gigantesco "come se".
Il linguaggio è la madre, non l'ancella del pensiero.
Il linguaggio è l'armonia della mente umana; a un tempo contiene i trofei del passato e le armi per future conquiste.
Il limite del linguaggio si mostra nell'impossibilità di descrivere il fatto che corrisponde a una proposizione (che è la sua traduzione) senza appunto ripetere la proposizione.
Il linguaggio umano sembra essere un fenomeno unico, senza analogie significative nel mondo animale.
Il linguaggio è un impoverimento del pensiero.
Il linguaggio è un labirinto di strade. Vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte, e non ti raccapezzi più.
Il linguaggio ha attaccato la muffa alle cose. L'epoca puzza già di frase fatta.
Il linguaggio è la casa dell'essere e nella sua dimora abita l'uomo.