La felicità più grande consiste nell'accettare i nostri limiti e amarli.
Per farsi un vero amico occorre, a volte, una vita intera. Bisogna aver sofferto e gioito assieme, litigato e condiviso i segni del destino.
L'amore, quando è vero amore, non permette a nessuna morale di interrompere il suo corso. È come impedire al sole di nascere al mattino, o al vento di spirare, oppure alla pioggia di cadere.
Si deve amare soltanto per amore, si deve amare sempre... per l'eternità.
Il vero amore non muore mai. Non conosce stagioni: le ore, i giorni, gli anni sono soltanto frammenti di stelle spente, brandelli di tempo.
Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia.
Quando ricevi il primo pugno in faccia e ti rendi conto di non essere di vetro, non ti senti vivo finché non ti spingi oltre il tuo limite.
C'è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
Quando i limiti sono trascesi viene a mancare il riferimento all'esperienza possibile, così l'uomo cade nelle "inevitabili illusioni della ragione umana".
L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.
Abbiamo bisogno di vedere che i nostri limiti vengano trasgrediti e che ci sia vita che pascoli liberamente dovunque noi vaghiamo.
Non c'è destino, ma soltanto dei limiti. La sorte peggiore è subirli. Bisogna invece rinunciare.
Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno.
Chi scalza il muro, quello gli cade addosso.
Chi non conosce il suo limite tema il destino.