Ci sono cose che spesso non possiamo fare e di solito sono le più importanti.
Dalle più violente esagerazioni, se lasciate a sé stesse, nasce col tempo una nuova mediocrità.
Chi si azzarda a parlare della stupidità, oggi, rischia di rimetterci da più di un punto di vista.
La costituzione non artistica di un popolo si esprime non solo in tempi cattivi in modo brutale ma anche in tempi buoni in tanti modi, a tal punto che tra la repressione o divieto e laurea ad honorem, tra nomina accademica o assegnazione di un premio ci sono solo differenze di grado.
Coloro che abbracciamo non sono mai i più profondamente amati!
Se dal di dentro la stupidità non assomigliasse tanto al talento, al punto da poter essere scambiata con esso, se dall'esterno non potesse apparire come progresso, genio, speranza o miglioramento, nessuno vorrebbe essere stupido e la stupidità non esisterebbe.
I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo.
C'è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.
Bisogna che ognuno conosca i propri limiti.
Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno.
Ogni uomo prende i limiti del proprio campo visivo per i limiti del mondo.
Non c'è destino, ma soltanto dei limiti. La sorte peggiore è subirli. Bisogna invece rinunciare.
Abbiamo bisogno di vedere che i nostri limiti vengano trasgrediti e che ci sia vita che pascoli liberamente dovunque noi vaghiamo.
La mente mette i limiti, il cuore li spezza.