Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.
Tra due parole, bisogna scegliere la minore.
Non v'è società vivente fuor di quella che è animata dall'ineguaglianza e dall'ingiustizia.
Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per esser data?
C'è una cosa più triste che perdere la vita, è la ragione di vivere, più triste che perdere i propri beni, è perdere la speranza.
Nell'atto di fede c'è sempre un momento in cui bisogna chiudere gli occhi e buttarsi in acqua con cuore intrepido e senza garanzia apparente.
La morte rende preziosi e patetici gli uomini. Questi commuovono per la loro condizione di fantasmi; ogni atto che compiono può esser l'ultimo; non c'è volto che non sia sul punto di cancellarsi come il volto d'un sogno.
Devi amare la vita, perché la morte è una scocciatura.
Solo da morti, scrittore e asino, trovano la loro glorificazione.
Tutti i momenti possiamo morire ma, in ogni caso, non prima di domani.
La morte è spaventosa, ma ancor più spaventosa sarebbe la coscienza di vivere in eterno e di non poter morire mai.
Come il sole la nebbia, così il pensier della morte fuga e discioglie ogni cupidigia, ogn'invidia, ogni odio.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
Conoscevo un uomo che diceva "La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando".
La morte in sé non è una brutta cosa: brutta è la strada che porta alla morte.
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valigie.