Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
Solo una cosa è ormai gratuita in Italia: l'educazione. Perché non abusarne?
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
Vai e prova a confutare la morte: la morte confuterà te, ed è tutto!
Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.
L'uomo muore di freddo, non di oscurità.
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
La morte che tanto temiamo e rifiutiamo interrompe la vita, non la elimina.
Gli dei nascondono agli uomini la dolcezza della morte, affinché essi possano sopportare la vita.
Arriviamo a comprendere fino in fondo gli esseri umani ai quali siamo uniti da un vincolo indissolubile soltanto nell'attimo della loro morte.
Ciò che più ci rattrista della morte di un conoscente è il ricordarci che presto o tardi toccherà pure a noi.