Per me l'unica arte è la fede, e Cristo la mia poesia.
L'uomo senza Cristo è polvere ed ombra.
La fede è l'antisettico dell'anima - pervade la gente comune e la conserva - essi non cessano mai di credere, di aspettare, di aver fiducia.
Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.
Uomini che non hanno la fede, come me, si appoggiano a piccoli fantasmi. Perciò frugo con ammirazione nella scrittura sacra la presenza del più colossale dei fantasmi, la divinità.
Se la ragione ci è stata offerta dal Cielo e lo stesso si può dire della fede, allora il Cielo ci ha presentato due doni incompatibili e contraddittori.
In fondo sento che la mia vita è sempre più governata da una fede che non ho più. La fede ha questo di particolare che, anche quando è scomparsa, agisce ancora.
Se si scommette su Dio, non si perde nulla, anche se si scopre che Dio non esiste. Ma se si punta contro Dio, e si sbaglia e Dio esiste, si perde tutto.
La fede risponde al desiderio umano più fondamentale, irresistibile, "irreprimibile" di fare del bene, di migliorarsi, di pensare e agire oltre i limiti degli egoismi umani.
La fede è credere a ciò che non vediamo; e la ricompensa per questa fede è il vedere ciò che crediamo.
La fede si sposta. La gente comincia a credere nel dio e finisce per credere nella struttura.
Vivere fino in fondo la fede, oltre a non essere uno stato di minorità, è un modo eccellente per rendere migliore il mondo.