La fede è il faccia a faccia nelle tenebre.
La morte non è altro che il sonno del bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce.
La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere.
Ci sono due parole che, per me, riassumono tutta la santità, tutto l'apostolato: "unione, amore".
I santi, loro avevano appreso la vera scienza: quella che ci fa evadere dalle cose create, e soprattutto da noi stessi, per lanciarci in Dio e non vivere che di lui.
A promuovere la fede nel soprannaturale è di solito quella mancanza di senso che ciascuno di noi non fatica a toccare ogni giorno con mano su questa terra.
Credo perché è assurdo.
Avere fede è avere fiducia in te stesso dentro l'acqua. Quando nuoti non cerchi di afferrare l'acqua, perché se lo fai potresti andare sotto e annegare. Invece ti rilassi, e galleggi.
L'elemento di ogni conoscenza e attività umana è la fede. Nasciamo tutti nella fede e dobbiamo rimanere nella fede, proprio come nasciamo tutti nella società e dobbiamo rimanere nella società.
Se c'è una cosa che non sopporto, è la passività della fede.
La fede è una ragione di vita, più passa il tempo e più diventa importante.
La fede comincia là dove la ragione finisce.
I sentimenti corrono sempre vivi in questi ruscelli scavati che trattengono le acque, li purificano, rinfrescano incessantemente il cuore e fertilizzano la vita con gli abbondanti tesori di una fede nascosta, divina sorgente ove si moltiplica l'unico pensiero di un unico amore.
La fede muove le montagne, sì: le montagne di sciocchezze.
Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui.