La critica è in sé stessa un'arte.
Siamo in disaccordo con noi stessi quando siamo costretti a essere in armonia con gli altri.
La società perdona spesso il criminale; ma non perdona mai il sognatore.
Gli uomini conoscono la vita troppo presto; le donne conoscono la vita troppo tardi: ecco la differenza tra gli uomini e le donne.
Oggi la gente sembra guardare alla vita come a una speculazione. Non è una speculazione, è un sacramento. Il suo ideale è l'amore, la sua purificazione è il sacrificio.
Temo che tutte le donne apprezzino la crudeltà, la crudeltà pura, più di qualsiasi altra cosa. I loro istinti sono meravigliosamente primitivi. Le abbiamo emancipate, ma esse rimangono schiave sempre in cerca di un padrone. Amano essere dominate.
Critica. Una cosa che può essere evitata non dicendo nulla, non facendo nulla e non essendo nessuno.
La critica dei giornali riesce sempre ad esprimere in quali rapporti è il critico con chi viene criticato.
I critici sono spesso persone che avrebbero voluto essere poeti, storici, biografi ecc., se avessero potuto; hanno messo alla prova il loro talento nell'una o nell'altra cosa, e non hanno avuto successo; perciò si sono dati alla critica.
Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore.
Sono rari quei critici che potrebbero sostenere un colloquio a quattr'occhi con l'autore che hanno giudicato.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole soltanto una lode.
Che sciocca occupazione quella d'impedirci di provare un piacere o farci arrossire di quello che abbiamo provato! È l'occupazione del critico.
La scomparsa del senso critico costituisce una seria minaccia per la preservazione della nostra società. Rende facile ai ciarlatani imbrogliare la gente.
Non criticare quello che non puoi capire.