La nevrosi moderna è cominciata con le scoperte di Copernico.
Il lieto fine è la nostra fede nazionale.
Nella violenza ci dimentichiamo chi siamo.
Caratteristica dello storico è la nonchalance con cui ti prende un individuo e te lo deposita in una tendenza, come una casa trascinata qua e là da un tornado.
Oggi il consumatore è la vittima del produttore, che gli rovescia addosso una massa di prodotti ai quali deve trovar posto nella sua anima.
Non c'è adulto che, esaminato bene, non sia nevrotico.
Le nevrosi che causano le "regressioni" più terribili e incurabili sono dovute proprio a questo sentimento primo, di non essere accolti nel mondo con amore.
Né il medico né il paziente devono cullarsi nella speranza che l'analisi da sola basti ad eliminare la nevrosi. Sarebbe un inganno e un'illusione. In fin dei conti è sempre il fattore morale che opera la scelta tra malattia e salute.
L'accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale.
La possibilità di dare un senso ai sintomi nevrotici mediante l'interpretazione analitica è una prova irrefutabile dell'esistenza o, se preferite, della necessità dell'ipotesi dei processi psichici inconsci.
Il nevrotico si isola dalla realtà perché la trova nel suo insieme o in una sua parte insopportabile.
Il nevrotico ha una visione perfetta da un occhio, ma non ricorda quale.
La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube.
Di tutti i cittadini di categoria inferiore, i nevrotici sono gli unici a esserlo per scelta.