La danza è il linguaggio nascosto dell'anima.
Danzare sembra affascinante, semplice, incantevole. Ma il cammino verso il paradiso della realizzazione non è meno complesso di tutti gli altri. C'è una fatica così grande che il corpo grida, persino nel sonno. Ci sono momenti di completa frustrazione, ci sono piccole morti quotidiane...
La danza è un canto del corpo, sia esso di gioia o di pena.
Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perchè un tempo erano ali.
I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.
Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza.
Dovremmo danzare per l'estasi di essere vivi e fatti di carne e di essere parte del cosmo vivente incarnato.
È un paradosso: la danza e la poesia sono tanto simili quanto profondamente diverse, ma al di là di struttura e contenuti emotivi sono unite dal ritmo. D'altronde il ritmo è sovrano di tutte le cose che hanno senso a questo mondo.
Il ballerino è un oratore che parla un linguaggio silenzioso.
Conta per perduto il giorno senza danza.
La danza è l'unica arte in cui noi stessi siamo la materia di cui è fatta.
Ci vuole un'atleta per danzare, ma ci vuole un'artista per diventare una danzatrice.
Ogni giorno si deve ballare, anche se solo nel pensiero.
Se mi metto in testa qualcosa l'ottengo, nella danza come in amore. Quando voglio un uomo... Zac! Me lo prendo.