Conta per perduto il giorno senza danza.— Friedrich Nietzsche
Conta per perduto il giorno senza danza.
In Grecia gli spiriti profondi, scrupolosi e seri erano l'eccezione; l'istinto del popolo inclinava piuttosto a considerare la serietà e la scrupolosità come una specie di deformazione.
L'individuo ha sempre dovuto lottare per non essere sopraffatto dalla tribù.
L'uomo preferisce ancora volere il nulla, piuttosto che non volere.
Anche l'anima deve avere le sue determinate cloache nelle quali far defluire la sua immondizia; a ciò servono persone, relazioni, classi, o la patria oppure il mondo oppure infine, per i più boriosi, il buon Dio.
La vita senza musica non è vita.
Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.
Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita.
La danza comincia ove la parola si arresta.
Ballare è la poesia dei piedi.
Se cerchiamo la vera fonte della danza, se ci rivolgiamo alla natura, allora troviamo che la danza del futuro è la danza del passato, la danza dell'eternità, che è stata e che sempre sarà.
Lasciate leggere e lasciate danzare; questi due divertimenti non potranno mai fare del male al mondo.
Credo che la danza contenga in sé quattro arti. Musica, coreografia, pittura e letteratura.
La danza non sta nel passo, ma tra passo e passo. Eseguire un movimento dopo l'altro è solo questo: movimenti. Come e perché si legano e cosa si vuole dire con i movimenti: questo è l'importante.
La danza è la più sublime, la più commovente, la più bella di tutte le arti, perché non è una mera traduzione o astrazione dalla vita, è la vita stessa.
Non sono una cantante che non canta più, un'attrice che non recita più, una ballerina che non danza più. Non ho ruolo. L'unica cosa che mi sta a cuore è lasciare come testamento ai miei nipoti solo bei ricordi.