La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti.
La suggestione di essere artisti spesso lo fa diventare.
Spogliare una donna è come aprire un regalo: il bello sta nello scartare.
La grandezza nasce dalle ceneri del peggio. Come l'erba è più verde se sotto terra c'è un cadavere in disfacimento.
Aforisma: fotografa un fatto, ma ne sviluppa l'immagine con fare assiomatico e linguaggio perentorio. Una sorta di minuscolo dogma.
La letteratura ironica ha un carattere sostanziale: prende tutto sul serio.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
La memoria è lo scriba dell'anima.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
La memoria non fa un film, la memoria fotografa.
A che giovano le memorie? Di noi muore la miglior parte, e non c'è memoria che possa resuscitarla.
Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre.
Più di un uomo non è riuscito a diventare un pensatore perché la sua memoria era troppo buona.
V'hanno momenti nella vita, la cui rimembranza, sebben lontana, continua a vivere ed ingigantirsi per così dire nella memoria, e per quanto strani siano gli eventi della vita, quella rimembranza conserva il posto che vi ha preso.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.