La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti.
Pensare è un piacere faticoso, come fare sport.
Visse d'arte. Morì di fame.
Dubbio, risata, disinvoltura, insolenza, lentezza, ozio: elementi di una buona arte del vivere.
La vita è senza dubbio un romanzo: si tratta di decidere se scriverlo o viverlo.
In un diario ci deve finire tutto, e per farci finire di tutto si deve guardare di tutto, leggere di tutto, amare di tutto.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere.
L'affidarsi alla memoria, è la volontà dell'uomo di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta, subentrano i sensi, che alimentano la fantasia.
Più di un uomo non è riuscito a diventare un pensatore perché la sua memoria era troppo buona.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.
La memoria non fa un film, la memoria fotografa.