Occorre scienza, sapienza e cuore.
La regola del buon ricercatore è l'equilibrio, l'intuito, il discernimento prudente.
Non sopporto gli irsuti inquisitori che pretendono di alzare il lenzuolo del letto nuziale; mi pare impudico.
La Grande Sapienza tutto abbraccia, la piccola sapienza distingue; le grandi parole compongono i contrari, le piccole parole discutono di futilità.
La sapienza è qualcosa di superiore alla filosofia, non so se in senso religioso, ma essa è per me il massimo che possa esserci nell'uomo.
Ti insegnerò che cos'è la sapienza: riconosci di sapere quel che sai e di non sapere quello che non sai. Questa è la sapienza.
Cos'è proprio del sapiente? quando può nuocere, non volerlo.
Alla sapienza non si può nuocere; il tempo non la cancella; nessuna cosa la può sminuire.
Il sapiente non è soggetto ad alcuna offesa; pertanto non importa quante frecce siano scagliate contro di lui, dal momento che è del tutto invulnerabile.
La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
Come la pazzia, in un certo senso elevato, è l'inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia è l'inizio di tutte le arti, di ogni fantasia.
Nella grande sapienza c'è grande dolore, chi aumenta il proprio sapere, aumenta il proprio dolore.
Considero Mauro Bolognini un grandissimo regista: un uomo di rara sapienza professionale, di grandissimo gusto e cultura. Oltre che, per me personalmente, un amico sensibile e sincero.