Molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.
Cos'è proprio del sapiente? quando può nuocere, non volerlo.
Il sapiente è di migliore qualità, se nessuna offesa gli nuoce, piuttosto che se non gliene viene fatta nessuna; e io dirò uomo valoroso quello che non è domato dalle guerre e non è impaurito dalla forza del nemico che si avvicina, non quello che si gode un pingue ozio tra popoli inoperosi.
Vi sono scorciatoie por giungere alla scienza; non vi sono per giungere alla sapienza.
Gli uomini più sapienti non sono stati i più saggi.
Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare [...].
Occorre che coloro che amano la sapienza siano esperti di molte cose.
Di quanti ho ascoltato i discorsi, nessuno giunge a riconoscere che la sapienza è distinta da ogni cosa.
In antico chi ben praticava il Tao con esso non rendeva perspicace il popolo, ma con esso si sforzava di renderlo ottuso: il popolo con difficoltà si governa poiché la sua sapienza è troppa.
Nessuno mai condannò la sapienza alla povertà.
La sapienza è qualcosa di superiore alla filosofia, non so se in senso religioso, ma essa è per me il massimo che possa esserci nell'uomo.