La sapienza è figlia dell'esperienza.
Il pittore che ritrae per pratica e giudizio d'occhio sanza ragione è come lo specchio, che in sé imita tutte le a sé contrapposte cose, sanza cognizione d'esse.
Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far credere al mondo di esser già famoso.
Dov'è più sentimento, lì è più ne' martiri gran martire.
L'anima desidera stare col suo corpo perchè,senza li strumenti organici di tal corpo, nulla può operare ne sentire.
A torto si lamentan li omini della fuga del tempo, incolpando quello di troppa velocità, non s'accorgendo quello essere di bastevole transito; ma bona memoria, di che la natura ci ha dotati, ci fa che ogni cosa lungamente passata ci pare esser presente.
Nella grande sapienza c'è grande dolore, chi aumenta il proprio sapere, aumenta il proprio dolore.
Come certi scogli protesi verso il mare profondo fanno sì che questo vi si infranga, ed essi, pur colpiti per tanti secoli, non mostrano alcun segno della furia marina, così l'animo del sapiente è saldo e racchiude in sé tale vigore da essere al riparo dall'offesa.
Comprendere la vanità e il ridicolo delle cose del mondo è somma sapienza; riderne è somma forza.
La sapienza è qualcosa di superiore alla filosofia, non so se in senso religioso, ma essa è per me il massimo che possa esserci nell'uomo.
Cos'è proprio del sapiente? quando può nuocere, non volerlo.
Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.
La sapienza ha dunque tre dimore: la prima inedificata, eterna, perché è essa stessa la sede dell'eternità; la seconda, sua primogenita, è questo mondo visibile; la terza, sua secondogenita, è l'anima dell'uomo.
La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
Il sapiente è di migliore qualità, se nessuna offesa gli nuoce, piuttosto che se non gliene viene fatta nessuna; e io dirò uomo valoroso quello che non è domato dalle guerre e non è impaurito dalla forza del nemico che si avvicina, non quello che si gode un pingue ozio tra popoli inoperosi.
Nessuno mai condannò la sapienza alla povertà.