La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.
Le persone educano comunemente i propri figli così come costruiscono le proprie case, seguendo un certo progetto che ritengono bello, senza considerare se sia adatto agli scopi per i quali sono state progettate.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
Gli uomini si abituano a tutto con una spaventevole rapidità.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Viviamo di solito nell'abitudine, con il nostro essere ridotto al minimo. Le nostre facoltà restano addormentate, riposando sui guanciali dell'abitudine: essa sa quello che c'è da fare e non ha bisogno di loro.
Se si tollera qualcosa, diventa sopportabile e poco tempo dopo anche normale.
La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita.
Anche l'abitudine contribuisce a far diventare vecchi; il processo mortale di fare la stessa cosa allo stesso modo alla stessa ora giorno dopo giorno, prima per trascuratezza, poi per inclinazione, e infine per codardia o inerzia.
L'abitudine è mezza padrona del mondo. "Così faceva mio padre" è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo.
Ci si rammarica della perdita delle peggiori abitudini, forse più di ogni altra cosa. Sono in effetti una parte così essenziale della nostra personalità.
L'uomo ama di scorrere in un circolo di varie abitudini piuttosto di gettarsi in una serie nuova d'idee.