Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.— Jules Renard
Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.
Sii modesto! È il genere di orgoglio che dispiace di meno.
Se il riposo non è un po' ancora lavoro, è subito noia.
Per arrivare, occorre fare bassezze o capolavori. Di cosa vi sentite più capace?
Era così triste che sorrideva con un labbro solo.
Chiamiamo donna un bell'animale senza pelliccia, la cui pelle è molto ricercata.
L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
Le viziose abitudini sono altrettante catene che ritengono l'uomo in una misera schiavitù. Guardisi dal contrarne veruna chi vuol conservare intera la sua libertà.
Forme pietrificate e ormai irriconoscibili della nostra prima felicità, del nostro primo orrore, queste sono le abitudini.
Se l'abitudine è una seconda natura, ci impedisce di conoscere la prima, della quale non ha né la crudeltà, né gli incanti.
Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Svendiamo i nostri sensi per trovare un gesto. Rinunciamo alla capacità di sentire e in cambio otteniamo una maschera.
La libertà quando comincia a mettere radici è una pianta di rapida crescita.
L'abitudine è mezza padrona del mondo. "Così faceva mio padre" è sempre una delle grandi forze che guidano il mondo.
Se diventi schiavo dell'abitudine, lentamente ti spegni.
Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.