L'abitudine è una grande sordina.— Samuel Beckett
L'abitudine è una grande sordina.
Non diciamo male della nostra epoca, non è più disgraziata delle altre. Non ne diciamo neanche bene. Non ne parliamo. È vero che la popolazione è aumentata.
Tutte le arti si assomigliano - un tentativo per riempire gli spazi vuoti.
Conosco quelle piccole frasi che hanno l'aria di niente e che, una volta consentite, vi possono appestare tutta una lingua.
Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane.
Hai mai provato? Hai mai fallito? Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
Abitudine. All'inizio il filo di una ragnatela, poi un cavo.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
Un'abitudine, se non contrastata, presto diventa una necessità.
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere.
In genere le catene dell'abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché non diventano troppo pesanti per essere spezzate.
L'abitudine di veder sempre una faccia di donna ha per effetto di farla trovar bella.
L'abitudine è una seconda natura che distrugge la prima.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.
Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.