Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.— Guido Milanesi
Per conforto al misero e catena al piede del fortunato, il buon Dio creò giustamente l'abitudine.
Il sonno è come gli uomini: amico dei felici, s'allontana da chi soffre.
Forme pietrificate e ormai irriconoscibili della nostra prima felicità, del nostro primo orrore, queste sono le abitudini.
L'abitudine è un mostro che consuma e distrugge tutti i sentimenti, tutte le inclinazioni. Allo stesso modo è un angelo in tutto ciò che dà inaspettatamente alle azioni buone e virtuose una facilità, una sembianza naturale, che le fa credere innate nell'uomo.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
L'uomo ama di scorrere in un circolo di varie abitudini piuttosto di gettarsi in una serie nuova d'idee.
L'abitudine è, fra tutte le piante umane, quella che ha meno bisogno di un suolo nutritivo per vivere e la prima a spuntare sulla roccia apparentemente più desolata.
Prendi la direzione opposta all'abitudine e quasi sempre farai bene.
Mi stavo abituando a mettere mia moglie sotto un piedistallo.
Non vi è nulla di così assurdo che l'abitudine non renda accettabile.
L'abitudine è in tutte le cose il miglior maestro.
Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno.