La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La riforma della coscienza consiste solo nel far sì che il mondo si renda conto della sua stessa coscienza, nel risvegliarlo dal sogno che sogna su sé stesso, nello spiegargli le sue proprie azioni.
La filosofia sta allo studio del mondo effettivo come la masturbazione sta all'amore sessuale.
L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.
La coscienza non può mai essere qualcosa di diverso dall'essere cosciente.
Un critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto.
La critica è una spazzola che non si può usare sulle stoffe leggere, dove porterebbe via tutto.
Talora la più efficace critica di un testo è proprio la sua parodia.
Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria.
Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle.
È facile criticare giustamente; è difficile eseguire anche mediocremente.