La critica della religione è il fondamento di ogni critica.— Karl Marx
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
La teoria diventa una forza materiale appena conquista la massa.
La proprietà privata borghese moderna è l'ultima e la più perfetta espressione della produzione e dell'appropriazione dei prodotti che poggia su antagonismi di classe, sullo sfruttamento degli uni da parte degli altri.
Ha mutato le classi politiche in classi sociali, in modo che, come i cristiani sono eguali in cielo e ineguali in terra, così i singoli membri del popolo sono eguali nel cielo del loro mondo politico e ineguali nell'esistenza terrestre della società.
L'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose da vicino, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione.
Spesso la critica non è scienza; è un mestiere, in cui occorre più salute che intelligenza, più fatica che capacità, più abitudine che genio.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Il piacere della critica ci toglie quello di essere vivamente colpiti da cose bellissime.
La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
La critica va fatta a tempo; bisogna disfarsi del brutto vizio di criticare dopo.
La critica è indulgente coi corvi e si accanisce con le colombe.
È facile criticare giustamente; è difficile eseguire anche mediocremente.
Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo.
Irritarsi per una critica vuol dire riconoscere di averla meritata.
Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale.