Non è la voce che comanda la storia: sono le orecchie.
Nell'eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.
Questo che voi chiamate ordine è uno sfilacciato rattoppo della disgregazione.
Rispetto alla lacerazione, l'ironia è l'annuncio di una armonia possibile; e rispetto all'armonia è la coscienza della lacerazione reale. L'ironia avverte sempre del rovescio della medaglia.
L'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
L'amarezza dei vecchi che soffrono il perdersi delle cose d'una volta più di quanto non godano il sopravvenire delle nuove.
Gli esseri sensibili non hanno voce potente, o meglio non gridano. Più quel che dicono li tocca, più l'abbassano.
Tutti quelli che non hanno niente di importante da dire parlano ad alta voce.
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
La percentuale di incidenza della dote naturale è molto bassa. Per cantare ci vuole anche la voce, ma è l'uso che se ne fa quello che conta.
Quando urla, come la voce, il cuore diventa rauco.
Una brutta voce, sgraziata, stridula, gracchiante può rendere respingente anche la donna più avvenente. Una bella voce, calda o argentina o registrata su toni maliziosi, può riscattare un viso e un corpo qualunque. Una voce sensuale in una donna bella e sensuale spalanca le porte dell'Inferno.
Un pianoforte può essere visto, la voce no: può essere ascoltata, ed è questo il suo mistero. È lo strumento più affascinante che esista, perché noi siamo lo strumento e noi lo maneggiamo per mezzo di sensazioni interne.
La voce di dio resta la più forte perché è l'inarrestabile voce del silenzio.
Nella voce di un cantante si rispecchia il sole, ogni amata ogni amante.
Il silenzio è la voce di un altro alfabeto che ci parla dentro.