L'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.
Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita.
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!
Non è la voce che comanda la storia: sono le orecchie.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Un giorno ho preso una margherita ed ho fatto "m'ama o non m'ama"... la prima volta è venuto m'ama, allora mi ama, ma la seconda è venuto non m'ama, ma non mi sono preoccupato... anche le margherite possono mentire!
Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, oimè, che non potrebbe peggiorare; oimè, perché m'avvene, segnor Deo? oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, oimè, colei che strugge lo cor meo!
Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza.
Il flirt è l'acquerello dell'amore.
Amore è un palo sempre fisso che sovrasta la tempesta e non oscilla mai.
Nella sua prima passione la donna ama il suo amante; in tutte le altre ciò che ama è il suo amore.
L'amore soddisfatto è un piacevole passatempo. L'amore infelice è un dente guasto del cuore.
Chi vive il lutto sperimenta diversamente il mondo.
I venti che a volte ci strappano qualcosa che amiamo, sono gli stessi che ci portano qualcosa che impariamo ad amare. Pertanto, non dovremmo piangere per qualcosa che ci è stato tolto, ma, sì, amare ciò che ci è stato dato. Perché ciò che è veramente nostro non se ne è mai andato per sempre.
Che ne sanno i giovani di amore e di fare all'amore. Ne parlano tanto nelle loro canzoni, si baciano, fanno anche l'amore, ma che capiscono?