Nell'eros come nella ghiottoneria, il piacere è fatto di precisione.
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
I classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo...".
Si sente solo e sperduto in quella storia di sangue e corpi nudi che è la vita degli uomini.
L'unico modo di fuggire alla condizione di prigioniero è capire com'è fatta la prigione.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
La biancheria nera, erotismo per i poveri.
I giochi erotici rivelano un mondo innominabile che il linguaggio notturno degli amanti rende palese. Un tale linguaggio non si scrive. Lo si sussurra di notte in un orecchio, con voce arrochita. All'alba, lo si dimentica.
Nell'erotismo c'è questa gerarchia: chi fa; chi osserva; chi sa.
L'erotismo è la ciliegina sulla torta quando manca la torta.
L'erotismo nel suo complesso è infrazione alla regola dei divieti: è un'attività umana. Ma benché abbia inizio laddove la bestia finisce, la bestialità ne rappresenta comunque la sostanza.
Credo che l'erotismo, come la rivolta, sia tra i mezzi eccellenti, adatti a condurci a questa smisurata gioia.
L'erotismo dell'uomo è la sessualità della donna.
L'erotismo è ragionieristico, il sesso è trigonometrico e si applica solo per numeretti infiniti.