Quando urla, come la voce, il cuore diventa rauco.
Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignominie che ci impone.
L'estate è una stagione che si presta alla commedia. Perché? Non lo so. Ma lo è.
Credo che se guardassimo sempre il cielo, finiremmo per avere le ali.
Ginnastica. Non se ne fa mai troppa. Sfiniteci i bambini.
Noi non abbiamo forse valore se non per le nostre sofferenze. C'è tanta gente la cui gioia è così immonda, il cui ideale è così meschino, che noi dobbiamo benedire la nostra disgrazia se ci fa più degni.
In verità noi parliamo solo a noi stessi, ma talvolta lo facciamo a voce abbastanza alta perché gli altri ci possano udire.
Non cantare più! Voglio il silenzio per dormire qualsiasi ricordo della voce udita incompresa che fu perduta perché l'ho udita.
Una brutta voce, sgraziata, stridula, gracchiante può rendere respingente anche la donna più avvenente. Una bella voce, calda o argentina o registrata su toni maliziosi, può riscattare un viso e un corpo qualunque. Una voce sensuale in una donna bella e sensuale spalanca le porte dell'Inferno.
Una voce forte non può competere con una voce chiara, anche se questa non fosse altro che un semplice mormorio."
Ora che sei venuta, che con passo di danza sei entrata nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa ‐ a festeggiarti, bene tanto atteso, le parole mi mancano e la voce e tacerti vicino già mi basta.
Una voce non può trascinare la lingua e le labbra che le diedero le ali. Da sola, deve cercare l'etere.
La mia voce è la volontà di Dio,non la mia.
Il silenzio è la voce di un altro alfabeto che ci parla dentro.
La percentuale di incidenza della dote naturale è molto bassa. Per cantare ci vuole anche la voce, ma è l'uso che se ne fa quello che conta.
Talvolta ascolto le voci senza lasciarmi distrarre dalle parole che contengono. In quei momenti sono le anime che sento. Ciascuna ha la vibrazione che le è propria. Certe emettono solo note stonate: bisognerebbe che un Dio ne tendesse nuovamente le corde, come un cieco che accorda un pianoforte.