Nulla aveva consistenza, neppure il dolore.
Un figlio può prendere dal padre il naso, gli occhi e perfino l'intelligenza, ma non l'anima. L'anima è nuova ad ogni uomo.
La mollezza e l'indolenza del corpo vanno di pari passo con quella dello spirito.
Un giorno verrà la pace con l'ultima stanchezza, e la terra madre mi accoglierà in sé.
Senza amare sé stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
Chi ha un forte senso individualistico deve riconoscere che la vita è una lotta tra sacrificio e fierezza, tra il riconoscimento sociale e la salvezza della personalità.
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore, ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
Ama il dolore perché è mezzo di espiazione.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.
Ogni limitazione della conoscenza, della ricerca scientifica in nome di pregiudizi ideologici è un contributo al perpetuarsi di dolore e sofferenze.
I dolori immaginari sono di gran lunga i più reali, dato che ne abbiamo un bisogno costante e li inventiamo perché non c'è modo di farne a meno.
Io mangio solo per nutrire il dolore.
Tormento il più crudele d'ogni crudel tormento è il barbaro momento che in due divide un cor.
La conoscenza porta dolore.
Niente più del dolore fa crescere e insegna a gustare ogni attimo di quel dono grandioso che è la vita.
Il dolore è il grido dall'allarme della natura. È l'avvertimento sommario del complesso psichico contro l'aggressione di un estraneo.