Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Una madre che nutre il figlio, dà immediatamente se stessa, il proprio corpo come cibo per i suoi figli, i quali senza ciò non sarebbero vivi. E questo è amore.
Sono convinto che nei prossimi secoli la gente racconterà con orrore e ascolterà con dubbio come i loro antenati ammazzavano gli animali per mangiarli. Il vegetarismo si diffonde molto rapidamente.
E tutti vivono, non grazie alla sollecitudine che hanno per se stessi, ma grazie all'amore che gli altri nutrono per loro.
Sento che non sarò mai più così felice, così tranquilla come adesso.
Tempo verrà e già viene in cui i princìpi cristiani della vita fratellanza, eguaglianza, comunità di beni, non resistenza al male con la violenza parranno così semplici e così naturali, come sembrano oggidì i princìpi della vita domestica e sociale.
Il dolore non esiste per chi s'innalza verso l'ora triste con la forza d'un cuore sempre giovine.
Se lo scopo prossimo e immediato della nostra vita non è il dolore, allora la nostra esistenza è la cosa più contraria allo scopo del mondo.
Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare.
Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.
Soltanto il rispetto dei valori e dei dolori che si vogliono superare consente di trascenderli; ignorarli con frettolosa sgarbatezza significa lasciarli pericolosamente fermentare nel livore represso e lasciarli incancrenire nel risentimento non risolto.
Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.
Per allontanarsi da un dolore sembra necessario ripercorrere gli stessi passi che ci hanno condotto a quel dolore.
Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Dov'è il dolore, là il suolo è sacro.