Il dolore ci conduce per mano alla soglia della vita eterna.
Non si può essere ed essere stati. Ma si! Non si può essere stati imbecilli ed esserlo tuttora.
Il ricco è un cattivo povero, uno straccione troppo puzzolente di cui le stelle hanno paura.
Chi mette da parte un po' di denaro è simile a un uomo che si fa costruire un sepolcro in un luogo asciutto al riparo dai vermi.
Per l'uomo che prega molto non esistono disperazione né amara tristezza.
Dietro la gioia e il sorriso ci può essere un temperamento ruvido, aspro e scaltro. Ma dietro il dolore non c'è che il dolore. L'angoscia, contrariamente al piacere, non si maschera mai.
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore?
La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico.
Certe persone e io sono fra loro, odiano il lieto fine. Ci sentiamo defraudati. Il dolore è la norma.
La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.
Ho bevuto perché volevo annegare i miei dolori, ma ora queste cose dannate hanno imparato a nuotare.
Il dolore non esiste per chi s'innalza verso l'ora triste con la forza d'un cuore sempre giovine.