Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere.— Giacomo Leopardi
Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere.
Nessuna cosa è vergognosa per l'uomo di spirito né capace di farlo vergognare, e provare il dispiacevole sentimento di questa passione, se non solamente il vergognarsi e l'arrossire.
La morte non è male: perché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri. La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza.
Il più solido piacere di questa vita è il piacer vano delle illusioni.
L'ubbriachezza è madre dell'allegrezza.
È certo che lo stato naturale è il riposo e la quiete, e che l'uomo anche più ardente, più bisognoso di energia, tende alla calma e all'inazione continuamente in quasi tutte le sue operazioni.
Più che poesia sarebbe più giusto descrivere il mio modo di fare canzoni come parte della letteratura del mondo di oggi.
La letteratura non è altro che un sogno guidato.
La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale.
Chiunque può scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una totale ignoranza della vita e della letteratura.
Poiché nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende.
Rimbaud dalla letteratura passò alla vita: io ho fatto il contrario.
La letteratura, come la nobiltà, è nel sangue.
La letteratura è sempre il precursore della vita. Essa non imita la vita, ma la plasma ai suoi fini.
In letteratura l'egoismo schietto è piacevolissimo.
La vita vera, la vita finalmente scoperta e tratta alla luce, la sola vita quindi realmente vissuta, è la letteratura.