Le morali non sono nient'altro che un "linguaggio mimico delle passioni".
Chi è in tutto e per tutto un maestro prende sul serio tutte le cose soltanto in relazione ai suoi scolari persino se stesso.
Ogni cosa finita, perfetta, viene ammirata; ogni cosa in divenire, sottovalutata.
Se entri mi fai onore; se non entri, un piacere.
Il pericolo di colui che sempre dona è di perdere il pudore; chi sempre distribuisce, la sua mano e il suo cuore si incalliscono a forza di donare.
Il successo è sempre stato un gran bugiardo.
La morale è ciò che resta della paura quando la si è dimenticata.
C'è solo una morale, come c'è solo una geometria.
Se c'è qualcosa di peggio dell'odierno indebolirsi dei grandi principi morali, è l'odierno irrigidirsi dei piccoli principi morali.
Moralità è semplicemente l'atteggiamento che adottiamo verso le persone che ci sono antipatiche.
La vera moralità non consiste nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente.
I precetti morali sono spesso volti ad assodare il potere della classe dominante, spessissimo a temperarlo.
Il nostro amore, la nostra disposizione al sacrificio e all'abnegazione di noi stessi fruttificano solo se portati nei rapporti con i nostri simili. La moralità non può vivere e fiorire che nella vita pratica. Noi siamo responsabili anche per gli altri.
La moralità consiste nel sospettare gli altri di non essere legalmente sposati.
Ovunque la morale degli schiavi abbia il sopravvento, la lingua rivela una tendenza ad avvicinare l'una all'altra le parole "buono" e "stupido".
Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.