L'invidia è così magra e pallida perché morde e non mangia.
Il ricco mangia, il povero si nutre.
L'architetto della rovina è l'arroganza, mette le fondamenta in alto e le tegole nelle fondamenta.
L'ipocrisia esteriore, essendo un peccato della morale, è una grande virtù politica.
Si può ben perdonare a un uomo di essere sciocco per un'ora, quando ci sono tanti che non smettono mai di esserlo nemmeno per un'ora in tutta la loro vita.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla.
Non invidiare chi sembra avere tutto, non ha davvero tutto. Ha ciò che vuole e vive la vita che desidera, ma non ha ciò di cui ha veramente bisogno.
L'invidia, la bile dell'anima.
Come una falena rode un indumento, così fa l'invidia consuma una persona.
L'invidia soffre per la buona fortuna del prossimo, e non potendo godere, per insufficienza propria, dei propri successi, gode malignamente degli insuccessi altrui.
L'invidia non è altro che un odio per la superiorità altrui.
Il successo degli invidiosi è l'insuccesso degli altri.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo pecco d'invidia.