Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.
Il dio della guerra odia coloro che esitano.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.
Il silenzio per i saggi è una risposta.
Qualsiasi mortale sopporti bene le cose che accadono, mi sembra esser il migliore in saggezza.
La morte non è che per i mediocri.
L'orrendo della morte è il suo cerimoniale. Quanto più bello sarebbe andarsene al cimitero da soli, a piedi.
Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
La morte non è altro che il sonno del bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce.
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà.
La morte viene silenziosa come un alce, dai vivi ci separa con il taglio di una falce.
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini, come dice Montaigne. Tutti prima di nascere eravamo morti.
C'è chi muore oscuro perché non ha avuto un diverso teatro.