La morte è più forte dell'amore, è una sfida all'esistenza.
Nei bei giorni d'estate, quando un ardente sole incendia le vie, un chiarore biancastro cade dai vetri sporchi e si trascina miseramente nel passaggio. Nei brutti giorni d'inverno, nelle mattinate di nebbia, i vetri gettano soltanto oscurità sulle pietre viscide, oscurità sporca e ignobile.
Quando non si lavora, gli arnesi se ne scappano!
La civiltà non raggiungerà la perfezione finché l'ultima pietra dell'ultima chiesa non sarà caduta sull'ultimo prete.
La verginità è sorella degli angeli, è il possesso di ogni bene, è la sconfitta del diavolo, è la forza della fede. Essa dà la grazia, essa è la perfezione, che vince col solo presentarsi.
È così bello vivere, e la vita è così dolce che non può essere cattiva!
Ognuno di noi parte da una fondamentale certezza: la morte, ma deve approdare ad una altrettanto valida certezza; la vita. Sono questi il NERO ed il BIANCO della nostra esistenza.
È l'amore, non la ragione, che è più forte della morte.
Deve essere terribile essere morto e non sapere come il Comitato per gli Stanziamenti ha votato oggi o chi è il vincitore del Premio Oscar. O terribile non conoscere questi fatti perché non si è ancora nati.
Si muore talmente meglio quando si crede a qualcosa. Si muore talmente di meno.
La morte distrugge un uomo, l'idea della morte lo salva.
Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte.
Senza fede non potremmo accettare né concepire la morte.
Prima di morire voglio sentire l'urlo di una farfalla.
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.