È la fatica dell'uomo che nutre l'ozio alle donne.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.
È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna.
Non conviene che il debole abbia lingua audace.
Noi siamo i Fedeli dei Persiani partiti per la terra greca, i custodi della doviziosa reggia, ricca di molto oro, che lo stesso signore e re Serse, figlio di Dario, scelse come i più degni per l'età a sorvegliare il paese durante la sua assenza.
A chi tiene il piede fuori della sventura, è facile dare consigli a chi soffre.
Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile.
Quando non si lavora, gli arnesi se ne scappano!
Il lavoro deve produrre uomini prima che cose.
Si aspira ad avere un lavoro, per avere il diritto di riposarsi.
Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.
Il lavoro è l'ultima risorsa dei coglioni.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Il lavoro si espande fino a riempire il tempo disponibile per il suo completamento. Un generico riconoscimento di questo fatto è manifesto nella frase proverbiale: "L'uomo più occupato è quello che ha tempo da perdere."
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.
Questo secolo di pedagogia proletaria predica la dignità del lavoro, come uno schiavo che calunnia l'ozio intelligente e voluttuoso.