Anche oziare, ma con consapevolezza, può essere un'arte.
Non c'è niente di eroico nel vile infierire su chi è più debole.
È sempre per un soprassalto dell'immaginazione che si diventa gelosi.
Spartire la vita con un uomo, dedicargli il proprio amore, ha un prezzo, significa per le donne decidere di sacrificare qualche cosa di se stesse.
Mantenere la stima di sé è il modo migliore per stare bene con se stessi.
È una fatica da cani l'oziare. Ma non protesto contro la fatica purché non miri a uno scopo preciso.
Stare in ozio richiede un forte senso di identità personale.
Fa bene a tutti lavorare. L'ozio fa male.
Solitudine e ozio sono la rovina dei giovani.
L'ozio è un'appendice della nobiltà.
Nel nostro mondo l'ozio è diventato inattività, che è tutt'altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca.
L'ozio non è il non far nulla. L'ozio è essere liberi di fare qualsiasi cosa.
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
Ozio (s.m.). Intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Io vagheggio il «diritto all'ozio», mentre c'è chi si affanna a cercare con la lanterna, il diritto al lavoro nella carta costituzionale.