Ozio (s.m.). Intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Eccentricità. Metodo per distinguersi così facile che gli sciocchi vi ricorrono per accentuare la propria incapacità.
Repubblica: una nazione in cui, essendo il governante e il governato la medesima persona, vi è soltanto una autorità tollerata per imporre un'obbedienza facoltativa.
L'amore è una malattia temporanea curabile col matrimonio o sottraendo il paziente alle influenze che hanno scatenato la malattia... È talora fatale, ma più spesso al medico che al paziente.
Perseveranza. Meschina e squallida virtù, grazie alla quale i mediocri riescono a ottenere ingloriosi successi.
Merito (s.m.). Le qualità che dimostrano il nostro buon diritto a ottenere ciò che qualcun altro si prende.
Non si lavora ad agosto nelle stanche, tue lunghe e oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.
Ozio con dignità.
Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo.
L'uomo che stia ozioso si perde in questo mondo e anche nell'altro.
Coltivare l'ozio è il fine dell'uomo.
L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio.
Stare in ozio richiede un forte senso di identità personale.
La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.
L'ozio non ci fa fare quelle cose che non avremmo comunque fatto.
Se l'antichità romana ha detto: «L'ozio essere il padre de' vizi», ha inteso dire al tempo stesso: il lavoro essere il padre di ogni virtù.