Stare in ozio richiede un forte senso di identità personale.
Provo per te un'indifferenza che sfiora l'avversione.
Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo.
Essere ciò che siamo e diventare ciò che siamo capaci di diventare è il solo fine della vita.
Un amico è un regalo che si fa a se stessi.
Un'identità forte è una finestra sul mondo, capace di includere in sé anche le altre. Se è debole, invece, si limita a glorificare se stessa, rinchiudendosi nei confini del localismo.
Dobbiamo chiederci chi è un clandestino, uno che non ha il permesso di soggiornare in un paese. E' una persona senza futuro perché non ha un'identità da rivendicare. Diventa una presenza illegale, illegittima. E' qui, ma al tempo stesso non è qui. Vive su una soglia. E' una "non persona".
La Catalogna dimostra che si può essere orgogliosi della propria identità restando allo stesso tempo europeisti convinti e pienamente inseriti nella dimensione europea.
Dio stesso è la patria della tua identità.
Nei fatti stessi non si trova mai una contraddizione né un'identità.
Se si prescinde dal cristianesimo italiano, non si può costruire un'identità nazionale condivisa.
Una sicura società pluralistica richiede comunità che siano istruite e che confidino sia nella identità e nella profondità delle proprie tradizioni come in quelli dei loro vicini.
Parlare di identità culturale non significa ripiegarsi o rinchiudersi, ma si tratta di non sfigurare il proprio volto: senza volto infatti non ci si incontra.
Il vincolo religioso è stato realmente l'incunabolo da cui è scaturita la prima coscienza di una identità italiana.