Si corregge il sentimentalismo non diventando cinici ma diventando seri.
Che morso da affamato, da squalo, da cancro ha la lontananza.
Ciascuno ha la filosofia delle proprie attitudini.
C'è gente per cui la politica non è universalità ma soltanto legittima difesa.
Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Mendicare o regnare, che importa? Abbiamo entrambi vissuto. Lascia il resto agli dèi.
Ogni epoca ha il proprio sentimentalismo, il suo modo di esagerare certi strati della sensibilità. Il sentimentalismo d'oggi è egoista e disamorato; amplifica non i sentimenti d'amore ma il sentimento del proprio io.
Un sentimentale è semplicemente uno che vuol godere il lusso di un'emozione senza pagare. In verità il sentimentalismo è semplicemente la festa legale del cinismo.
Il sentimentale è uno che annette un valore assurdo a tutto e ignora il prezzo assegnato a qualsiasi singolo oggetto.
Il sentimentalismo non è semplice sensualismo, ma falso spiritualismo: per quanto belle siano le note che trae dalla nostra natura, provengono filate con arte, dal bruto interiore che è in noi.
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l'immensa responsabilità della cosa fatta.
Sentimentale. Chi desidera il lusso di un sentimento senza pagare per averlo.
È il destino inevitabile del sentimentale. Tutte le sue opinioni mutano e si trasformano in quelle opposte al primo tocco della realtà.
Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
Il sentimentalismo è sentimento comprato sotto costo.