Se possiedi le parole, possiedi le cose.— Cesare Marchi
Se possiedi le parole, possiedi le cose.
L'ira, furor brevis come la chiamò Orazio, fomenta risse allo stadio, tumulti di disoccupati davanti alla prefettura e parolacce in parlamento.
L'invidia soffre per la buona fortuna del prossimo, e non potendo godere, per insufficienza propria, dei propri successi, gode malignamente degli insuccessi altrui.
La gola, è stato scritto, ha un'altra peculiarità: è il solo vizio che aumenta con l'età, mentre tutti gli altri tendono a diminuire.
L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.
La parola è potentissima quando viene dall'anima e mette in moto tutte le facoltà dell'anima ne' suoi lettori, ma, quando il di dentro è vuoto e la parola non esprime che se stessa, riesce insipida e noiosa.
Ogni parola parlata è una divinità momentanea.
La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni.
Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Dove le parole finiscono, inizia la musica.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Le parole hanno il potere di distruggere e di creare; Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.
La parola non può cambiare le cose ma almeno ci prova.
La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.