Ogni parola parlata è una divinità momentanea.
Le parole e la saggezza non si incontreranno mai.
Per quanto pessimi siano i fumetti per ragazzi, sono ben lontani dal pretenzioso infantilismo dei seriosi tentativi degli adulti che manipolano i canali commerciali della narrativa contemporanea.
L'uomo non è una creatura sulla terra che ha un linguaggio, l'uomo è linguaggio.
Ogni tecnologia ha il potere di ottundere la consapevolezza umana.
Per l'uomo tribale, lo spazio era il mistero incontrollabile. Per l'uomo tecnologico, è il tempo a occupare lo stesso ruolo.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.
Sembra che la parola sia la sola predestinazione dell'uomo e che egli non sia stato creato che per nutrire dei pensieri, come l'albero i suoi frutti.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Non ho niente da dire, ma lo devo dire.
Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole.
Ogni parola è un pregiudizio.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.
La parola è un'ala del silenzio.
Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
La parola umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle.