La morte è certa, la vita no.
Questo coso si chiama "giornale". Stronzate, per il novanta per cento. Però è divertente. Per questo lo leggo, perché mi diverte. Tu non me lo lasci leggere. Quindi adesso divertimi con le tue stronzate, forza, raccontami una storia!
Devi ascoltarla la strada, respirarla, sentirla dentro, viverla.
Alessandro il Macedone e il suo stalliere, una volta morti, hanno fatto la stessa fine: o entrambi riassorbiti nei medesimi princìpi seminali del mondo oppure, con pari trattamento, dispersi negli atomi.
La morte può essere l'espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.
Che cosa non mi piace della morte? Forse l'ora.
Solo per la morte noi siamo insostituibili.
Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire.
Vivo alla morte, ma morto alla vita.
Non ci si prepara alla morte, ci si separa della vita.
Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
La morte non è così tragica. Tra cent'anni, ciascuno di noi non ci penserà più.