La morte non è così tragica. Tra cent'anni, ciascuno di noi non ci penserà più.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
Morire è una vera stronzata. Darei la vita per non morire.
Quando Morte tra noi disciolse il nodo, Che prima avvinse il Ciel, Natura e Amore, Tolse agli occhi l' oggetto, il cibo al core, L' alme congiunse in più congiunto modo.
Morire: smettere improvvisamente di peccare.
Certamente si deve morire, ma la morte viene associata a una "vecchiaia" vissuta come un evento molto lontano che non ci riguarda da vicino.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.
Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.