Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Il compito a cui dobbiamo lavorare, non è di arrivare alla sicurezza, ma di arrivare a tollerare l'insicurezza.
L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
Nel nostro tempo, le principali via sociali in fuga sono la sottomissione a un capo, come è accaduto nei paesi fascisti, e il conformismo ossessivo, che prevale nella nostra democrazia.
Amare qualcuno non è solo un forte sentimento, è una scelta, una promessa, un impegno.
Il desiderio di compiere l'esperienza dell'unione con altri si manifesta anche nelle più basse forme di comportamento, a esempio negli atti di sadismo e distruzione, non meno che nelle forme supreme, come la solidarietà fondata su un ideale o su una convinzione.
Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.
Tutte le tragedie finiscono con la morte, tutte le commedie con un matrimonio.
Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte.
Tutte le morti sono odiose per i miseri mortali.
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
Morire È un'arte, come qualsiasi altra cosa. Io lo faccio in un modo eccezionale Io lo faccio che sembra un inferno Io lo faccio che sembra reale. Ammetterete che ho la vocazione.
La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi.
La morte produce qualcosa di piacevole: le vedove.
Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio.
La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.