130 frasi, citazioni, aforismi
La mentalità magica vede solo un processo, il cortocircuito sempre trionfante tra la causa presunta e l'effetto sperato.
La scuola deve insegnare ad analizzare e discutere i parametri su cui si reggono le nostre affermazioni passionali.
La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.
La verità è una giovinetta tanto bella quanto pudica e perciò va sempre avvolta nel suo mantello.
Le opere letterarie ci invitano alla libertà dell'interpretazione, perché ci propongono un discorso dai molti piani di lettura e ci pongono di fronte alle ambiguità e del linguaggio e della vita.
Ma l'esibizionista (tale il suo dramma) non ci consente di ignorare la sua vergogna.
Mentre il comico è la percezione dell'opposto, l'umorismo ne è il sentimento.
Nella grande sapienza c'è grande dolore, chi aumenta il proprio sapere, aumenta il proprio dolore.
Ogni cultura assimila elementi di culture vicine o lontane, ma poi si caratterizza per il modo in cui li fa propri.
Perché un angolo retto misura novanta gradi? Domanda mal posta: lui non misura niente, sono gli altri che misurano lui.
Quando entra in gioco il possesso delle cose terrene, è difficile che gli uomini ragionino secondo giustizia.
Quando il terrorismo perde, non solo non fa la rivoluzione ma agisce come elemento di conservazione, ovvero di rallentamento dei processi di cambiamento.
Quando la protesta, interpretando così a fondo i sospetti dell'uomo medio, si esercita contro tutto, siamo nel pieno di quella tecnica demagogica che si chiama qualunquismo.
Quelli della generazione del sessantotto pensavano che la rivoluzione fosse un caffè istantaneo.
Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Se gli uomini vedessero quello che è sotto la pelle, così come accade con la lince di Beozia, rabbrividirebbero alla visione della donna.
Se mai fossi saggio, lo sarei perché so essere severo.
Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.
Si possono dire le cose sbagliate, basta che le ragioni siano giuste.